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Ti regalerei il mare



Nessuno sapeva con certezza chi fosse, infatti quelli che ogni giorno lo vedevano passare con l'aria di avere la testa tra le nuvole lo avevano chiamato: “L'uomo con il giornale in tasca”.


Quella mattina, in particolare, l'uomo con il giornale in tasca  sembrava fosse più distratto del solito.

Dava la sensazione di non sapere dove andare.

Di tanto in tanto si fermava, guardava il cielo  scuoteva la testa  poi riprendeva il cammino. Qualcuno che lo aveva notato lo osservava incuriosito cercando di capire quale fosse il motivo di quel comportamento.

Lui, abituato a quelle reazioni, quando se ne accorgeva,  non se ne dava cura e continuava per la sua strada incurante.


Sembrava un segugio, sembrava volesse fiutare l'aria come se quel cielo potesse, improvvisamente, rivelargli un qualche recondito segreto. Probabilmente, però, quello era il suo modo di fare, di cercare di annusare la vita  per scoprire cosa gli avrebbe potuto suggerire o forse, solo  un suo rituale per salutare il nuovo giorno.


Continuò con quel suo andare incerto, finché i suoi passi non lo condussero verso la caffetteria della sua colazione.  Lì si accomodo' e prese dalla tasca il suo giornale piegato nel quale aveva sistemato una busta da lettera e dei fogli bianchi anch'essi piegati.


Ordinò un caffè e una brioche  ed iniziò la lettura del suo giornale. 

Era seduto davanti al banco e di tanto in tanto si distraeva nell' ascoltare i dialoghi dei clienti.


Dopo aver consumato la sua colazione prese uno dei fogli, lo distese sul suo giornale ed iniziò a scrivere.

Circa mezz'ora più tardi piego' il foglio e lo inseri' nella busta dopo aver scritto l'indirizzo del destinatario.


Passato qualche secondo chiese il conto, pagò e dopo aver lasciato una buona mancia al cameriere si alzò per uscire. In quell'istante guardò la lettera, l'afferro' con il pollice e l'indice della mano destra ed, anziché riporla, passando accanto al cestino dei rifiuti, la gettò via.


Il cameriere che lo aveva seguito con lo sguardo, notò immediatamente il gesto,  restò titubante per qualche momento poi si avvicinò al cestino e la raccolse.

Vide che c'era l'indirizzo di destinazione ma non quello del mittente, apri', istintivamente, la lettera e lesse di getto:


Ti regalerei il mare 


Se potessimo andarci insieme 

ti regalerei il mare 


vorrei regalartelo tutto compreso


il cielo, il sole, il vento ed anche la sabbia


Sarebbe forse il mio ultimo regalo ed anche il più prezioso 


perché è certamente uno dei luoghi più significativi che il mondo può offrire


Se tu venissi mi metterei a correre come un pazzo sulla battigia  e urlerei che sono felice


ti sfiderei a fare una corsa 


poi ti porterei a cavalcioni sulle mie spalle come  facevo quando eri bambino


tutto  per vederti sorridere.


Ti chiederei anche di fare un bagno insieme 


e un selfie.


Poi se potessi farlo

cercherei di farti capire che cos'è un orizzonte ed il modo per poterlo raggiungere


così potrei spiegarti anche che cos'è un sogno


Vorrei sedermi vicino a te e chiederti di guardare il cielo per farti scoprire quanto amore c'è nell'universo


potremmo ricordare insieme il nostro passato e parlare dei nostri momenti più belli


Se potessimo .....


Ma vedi

oggi è Sabato 18 Gennaio 

l'estate è ancora lontana e non so nemmeno se avremo l'occasione di farlo


il regalo dovrò fartelo un'altra volta o forse mai


Nel frattempo le ombre sono scese velocemente ed è già buio


probabilmente non andremo mai al mare e, certo, non potrò mai dirti quello che volevo.


Cosa rappresentino per te un orizzonte o un sogno dovrai stabilirlo tu attraverso le tue esperienze e la tua sensibilità.

Per quanto riguarda l'amore, anche in questo caso, dovrai essere tu a valutarne l'esistenza e l'importanza.


Però mi auguro che questo mio regalo tu l'abbia apprezzato.

Almeno avrai modo di pensarci e di considerare quanto ti ho detto.


Il mio più grande rammarico è  che il mio tempo sta correndo, ormai, troppo velocemente 


e forse non avrò nemmeno il modo di dirti che ti voglio bene


 Tuo padre


Il cameriere dopo averla letta

restò molto sorpreso  e visto 

il contenuto, convinto che quel suo gesto avrebbe potuto avere un esito positivo, decise di spedirla lui stesso al destinatario mettendo nell'indirizzo del mittente quello del bar ed unendo un suo breve appunto.



Alcuni mesi dopo arrivò la risposta a quella lettera; risposta che il cameriere certo non si aspettava.


Non avendo visto più l'uomo la lesse e decise di aspettare di rivederlo per potergliela consegnare.

Il contenuto era questo:


" Caro papà come stai?


Anzitutto ringrazia il cameriere che ha aggiunto un suo breve promemoria.


Riguardo a ciò che mi hai scritto volevo dirti che, come dici tu, ho trovato il mio orizzonte. Si chiama Giorgia,  è una bimba ed oggi compie il suo primo compleanno

Con riferimento alla tua domanda "quanto amore c'è nell'universo?"posso 

risponderti che quell'universo ha il nome di Cristina.

Cristina è la mia compagna ed è la mamma di Giorgia.

Attualmente, per ragioni di lavoro, non siamo in Italia ma  torneremo il prima possibile, così potrai conoscerle.


Preparati, al mare ci andremo tutti insieme e spero di essere in "tempo" utile per farlo. Potrai comunque regalarmelo.


Intanto ti mando un abbraccio.

Ti voglio bene anch'io


A presto 

Tuo figlio"


 
 
 

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