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"Senti France" - Dialogo tra un Papa ed il suo diretto superiore

Oggi 24.3.2024  è la Domenica delle Palme che rappresenta nel mondo cristiano l'inizio della settimana Santa.

L'emblema di questa ricorrenza è il ramo dell'olivo ed  in un momento storico così complicato e doloroso, l'augurio è che questa festività contribuisca a ripristinare un clima di speranza che possa porre le basi  per un futuro di pace.

La settimana Santa, vede due momenti di grande significato religioso e culturale; il primo è quello del Venerdì Santo che contempla la morte di Cristo sulla Croce mentre la seconda, il giorno della Domenica di Pasqua, celebra, invece, la sua resurrezione.

Nel lessico cristiano la Pasqua assume il senso della rinascita, nonché la vittoria della vita sulla morte, ovvero un invito a tutti credenti ad opporsi e respingere le forze del male  per affermare sulla terra la grazia di Dio.


Proprio sulla base di questa affermazione voglio ricordare la Pasqua del 2020, quando il mondo venne "aggredito" da un'altra grande minaccia; la pandemia legata al Coronavirus.


In quell'anno esemplare fu l'insegnamento di Papa Francesco che, in un momento di grande sofferenza e difficoltà per tutti gli esseri  umani, diede con il suo esempio una grande prova di speranza e di coraggio.

Quell'anno, infatti, la  via Crucis venne effettuata dal Papa in una Piazza San Pietro completamente deserta.


Quella circostanza unica e irripetibile per la straordinarietà dell'evento, rappresentò probabilmente, l'apice dell'emergenza Covid e segnò senz'altro le coscienze di chi visse quell'esperienza.


Questa “chiacchierata” che ho titolato "Senti France`", scritta per quella circostanza in dialetto, nasce dalla constatazione di una situazione di assoluta precarietà che si traduce in un dialogo che rappresenta l'umanizzazione della figura di Cristo.

Infatti, il suo tono paterno  nei confronti del Papa rende l'idea di un Cristo che alla stregua di un padre si preoccupa per il dolore dei propri figli e  mostra, in prima persona, la sua misericordia.


"Senti France"


È strana San Pietro tutta vota

così deserta che sembra abbandonata

c'è solo n'omo davanti ar colonnato

è Papa Francesco piegato sur sacrato

s' arza n' uccello che sembra n' pipistrello

passa radente

sfiora 'n barconcino

e nel silenzio che se taglia cor cortello

sembra quasi un segno der destino

a gente resta a casa 'n quarantena

è 'mpaurita

esce a malapena

questo monno che rimane senza fiato

nessuno l'aveva imnaginato

finarmente Francesco se arza,

se fa er segno de la croce

guarda er Signore,

poi pe' trova' un po' d'energia

accenna na preghiera

e con po' d'affanno inizia l'omelia


"Cari Fratelli e sorelle ve la ricorderete sta funzione

oggi nun ce sara' benedizione!

Questa nun è na Pasqua de resurrezione

e sebbene pe' tutti è 'ngran dolore

è questa la decisione der Signore!"

Nun ve meravigliate

adesso capirete

stanotte m'è successa na cosa straordinaria

quarcosa che rimara' scritta ne la Storia


"Allora.... dormivo tranquillo drentro la stanzetta

quanno sento quarcuno che me chiama da lontano

sulle prime ho pensato subito ar prete Luterano

ma a quest'ora, me dico , sarebbe troppo strano"

"Francesco, Francesco" sento di' dà na voce sconosciuta

Apro l'occhi, ma vedo che nun c'è nessuno

penso: "E' Venerdì, forse po' esse corpa der digiuno!"

poi me giro pensanno che dipenne da l'insonnia

ma 'nvece, dopo n'po', sento 'a voce che ritorna

"France' so io, so Gesù, so venuto giù!"

"Madonna benedetta!" esclamo

"Gesù mio sei davero tu?

So mille vorte che te chiamo e a sto miracolo nun ce credevo piu!"

Insomma adesso ve spiego er succo der discorso

poi datevela voi na' regolata

senza che ve racconto tutto er fatto

è più o meno questo quello che m'ha detto

state a senti'....

"Senti France tu nun sai quanta tristezza

quanno me rendo conto co tutta l'amarezza

che st'omo da quanno l'ho messo ar monno

m'ha fatto soffri le pene dell'inferno

l'ho creato pe fallo esse felice

e adesso quasi nu' me riconosce

è come n'fio c'ha a memoria corta

e se t'encontra manco se rivorta

diglie ch'er virus nu' l'ho creato io

ch'è a natura c'ha fatto er corso suo

che bisognava esse n'po' più attenti

studia' le cose da persone competenti

che se rivedemo n'artra vorta

che nun c'ho la forza de daje er 'sacramento

perché sta piazza tutta vota

la vedo come n'fallimento

e se pure pe stavorta sto n'croce co' e catene

è perché 'n padre te vole sempre bene

se ricorda de li figli ch'ha creati

per questo nu' li lascia abbandonati

ma co' centomila morti en milione e mezzo d'ammalati

più tutti quelli sconosciuti

nun è na Pasqua de resurrezione

questa è na maledizione

qui nun se parla de passione

nun so io er centro d'attenzione

questa nun è na festa è n'funerale

e sape' che l'omo soffre

me fa male

perché France' se a quarcuno glie more n'padre, na madre, n'nonno oppure 'n fio

nun glie poi di' che so resuscitato io

no!

La verità è ch'è morto pure Dio."


Testo in italiano


"Senti Francesco!"

(Dialogo di Papa con il suo diretto superiore)

È strana San Pietro tutta vuota

così deserta che sembra abbandonata

c'è solo n'umo davanti al colonnato

è Papa Francesco piegato sul sacrato

s'alza un uccello che sembra un pipistrello

passa radente

sfiora un balconcino

e nel silenzio che si taglia col cortello

sembra quasi un segno del destino

la gente resta a casa in quarantena

è impaurita

esce a malapena

questo mondo che rimane senza fiato

nessuno l'aveva imnaginato

finalmente Francesco si alza, si fa il segno della croce

guarda il Signore, lo bacia

e come per trovare l'energia

accenna una preghiera

poi con affanno

inizia l'omelia

"Cari Fratelli e sorelle la ricorderete questa funzione

oggi non ci sara' benedizione!

Questa non è una Pasqua di resurrezione

e sebbene per tutti è un gran dolore

è questa la decisione del Signore!

Non vi meravigliate

adesso capirete

stanotte mi è successa una cosa straordinaria

qualcosa che rimara' scritta nella Storia

"Allora.... dormivo tranquillo dentro la stanzetta

quando sento qualcuno che mi chiama da lontano

sulle prime ho pensato subito al prete Luterano

ma a quest'ora, mi dico , sarebbe troppo strano"

"Francesco, Francesco" sento dire da una voce sconosciuta

Apro gli occhi, ma vedo che non c'è nessuno

penso: "E' Venerdì! Forse puo' essere colpa del digiuno!"

poi mi giro pensando che dipenda dall'insonnia

ma 'nvece, dopo un po'', sento la voce che ritorna

"Francesco sono io, sono Gesù, sono venuto qui!"

"Madonna benedetta!" esclamo

"Gesù mio sei davvero tu?

Dopo averti chiamato tante volte a questo miracolo non ci credevo più"

Insomma adesso vi spiego il succo del discorso

poi datevi voi una regolata

senza che vi racconto tutto il fatto

è più o meno questo quello che mi ha detto

state a sentire

"Senti Francesco" tu nun sai quanta tristezza

quando mi rendo conto con tutta l'amarezza

che quest'uomo da quando l'ho messo al mondo

mi ha fatto soffrire le pene dell'inferno

l'ho creato per renderlo felice

e adesso quasi non mi riconosce

è come un figlio che ha la memoria corta

e se t'incontra nemmeno si rivolta

digli che il virus non l'ho creato io

che è la natura che ha fatto il suo corso

che bisognava essere un po' più attenti

studiare le cose da persone competenti

che ci rivedemo un altra volta

che non ho la forza di dargli il sacramento

perché questa piazza tutta vuota

la vedo come un fallimento

e se anche per stavolta sono in croce con le catene

è perché un padre ti vuole sempre bene

si ricorda dei propri figli

e per questo non li abbandona

ma con centomila morti e un milione e mezzo d'ammalati più tutti quelli sconosciuti

non è una Pasqua di resurrezione

questa è una maledizione

qui non si parla di passione

non sono io il centro dell'attenzione

questa non è una festa è un funerale

e sapere che l'uomo soffre

mi fa male

perché Francesco se a qualcuno muore un padre, una madre, un nonno oppure un figlio

non gli puoi dire che sono resuscitato io, no!

La verità è che è morto pure Dio."


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