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La Storia della pace

Buongiorno una riflessione sul tema della pace dal dopoguerra ad oggi.



Noi del secondo novecento non lo sapevamo, ma quella che stavamo vivendo si poteva definire a tutto tondo "La storia della pace". La "Storia della pace" nasce ovviamente con la fine della 2° guerra mondiale; quando alla resa segui', necessariamente, quel lungo periodo di sviluppo sociale ed economico che consenti' di gettare le basi per un "domani" di cui, oggi, ci stiamo ancora giovando.


Quella "Storia" tracciata dai nostri padri negli anni della grande guerra con il loro sangue che ha rappresentato uno dei passaggi piu importanti della nostra esperienza umana.

La Storia delle loro parole che sono rimaste scritte nella memoria di chi le ha ascoltate e ne hanno segnato la crescita sia personale che sociale.

Personale perché ha decretato la loro rivincita sul Fascismo, ma soprattutto perché ha tradotto in realtà il grande sogno della libertà.

Sociale perché una società che si identifica in dei principi etici e morali di grande spessore è anche una società capace di saper esprimere il meglio di sé e riesce ad infondere ed a trasmettere ai propri cittadini l'importanza ed il senso di Nazione.


Ecco noi eravamo figli di quella pace e l'abbiamo amata e vissuta, abbiamo creduto di averla meritata, ne abbiamo goduto tutti i vantaggi ma ora ci accorgiamo di non averla saputa difendere.


Abbiamo costruito la nostra Italia, siamo stati tra i fondatori della nostra Europa, siamo entrati a far parte dell'O.N.U., eppure, in un momento in cui avremmo dovuto basarci su queste Istituzioni per dare continuità a quella Storia, ci rendiamo conto di non esserne stati in grado.


"La Storia della Pace" ha subito il suo "corto circuito" non siamo stati pronti a trasmettere alle nuove generazioni quelle motivazioni; l'impulso di quel processo si è sfaldato nelle pieghe di un progresso che in nome "dello sviluppo e dell'economia", ha spazzato via ogni altro ideale.


Prima la crescita industriale e poi quella tecnologica hanno completamente cambiato le nostre vite. Ci hanno svuotati di ideali e di contenuti, ci hanno fatto credere che saremmo potuti vivere sulle ceneri di quella cara, vecchia Storia , quasi per inerzia.


Ora sappiamo che non è così, che la stagnazione politica di decenni non ha supportato in nessun modo un ciclo virtuoso degno di dare al Paese le certezze di cui avevamo bisogno. Siamo consapevoli che della nostra Europa che doveva darci risposte adeguate è rimasto, solo, il sogno dei nostri padri fondatori.


Ed oggi che la situazione internazionale richiederebbe solide certezze sul piano militare e strategico ci accorgiamo di non aver mai dato seguito alla costruzione di quel progetto.

Possiamo solo confidare in soluzioni che non siano per noi, così penalizzanti o peggio distruttive.

Infatti non abbiamo né armi, né eserciti che possano difenderci e, come spesso accade, la nostra unica salvezza è quella, tutta Italica della provvidenza.

 
 
 

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