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La sicurezza e la libertà- Commento



La "conquista" della sicurezza è una scalata  che ci accompagna dagli anni dell'infanzia, fino alla nostra maturità. È un percorso che si differenzia  per ogni individuo, che trova le sue basi nell'educazione familiare e  si consolida nell'esperienza scolastica.

Percorso che, man mano, si trasforma e si sviluppa, anche, grazie alle nostre  capacità  relazionali.


Più riusciremo a dare equilibrio ed armonia a questo "passaggio" tanto più potremo trarne beneficio per la nostra crescita personale.


E' questo il presupposto, indispensabile  affinché si possano acquisire quelle caratteristiche etico, morali che possono condurre verso la consapevolezza del proprio io.

Consapevolezza  che costituisce l'elemento fondante per superare le nostre incertezze ed i nostri dubbi.


Una persona cresciuta sulla base di una solida formazione, tanto più sarà determinata e capace di lottare, tanto più sarà in grado di impegnarsi per raggiungere i propri obiettivi.


Infatti, la  "sicurezza" non si può ricevere in regalo perché ognuno deve,  autonomamente, saperla trovare con le proprie forze. 

La sicurezza non si compra, né si vende, non è frutto di una mediazione; è la conquista delle proprie idee.


La sicurezza  chiamiamola "sociale", è il risultato di uno sviluppo interiore che accompagna il nostro processo di maturità che dal nostro io, si trasforma in un noi. È la capacità di sentirsi parte di un insieme, di far parte di un progetto comune, che ci fa sentire liberi. Inoltre è direttamente proporzionale alla libertà. Se cresce la sicurezza a livello sociale, nel suo valore di collettività,  aumenta parimenti il valore della libertà. 


Quanto più è esteso questo principio, tanto più avremo persone capaci di intraprendere le iniziative necessarie per migliorare il loro stato sociale e quello dell'umanità.


La Storia è ricca, infatti, di personaggi che grazie alla loro fermezza ed al loro convincimento sono riusciti a cambiarne il corso ed a rendere questo mondo un luogo migliore. Ricordiamo Nelson Mandela, Mahatma Gandhi, Martin Luter King  e tanti altri.


Sono questi concetti dinanzi ai quali nessun individuo può nascondersi o non condividere perché costituiscono l'essenza stessa del genere umano


Infatti, come cantava il nostro indimenticabile, meraviglioso, Signor "G" (Giorgio Gaber): 

“ …..la libertà non è uno  spazio libero

la libertà è partecipazione".



 
 
 

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