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La distinzione tra i sessi - Commento

Per affrontare il problema nella sua interezza occorre, preliminarmente, soffermarsi su alcuni aspetti di carattere storico.


Il percorso dell'essere umano  sulla terra, infatti, viene fatto risalire, secondo le diverse teorie evoluzionistiche, dai 200.000 ai 300.000 anni, durante i quali la natura ha fissato, conformemente all'ambiente ed alle necessità dei gruppi, le distinzioni ed i compiti tra i sessi.


Se si analizza, infatti,  il suo cammino nel corso della Storia ci si accorge che questo lunghissimo periodo di tempo ha visto, sin dai primordi, una netta divisione dei ruoli, attribuendo alla donna compiti, necessariamente, legati alla procreazione, alla crescita dei propri figli ed all'accudimento del focolare domestico.


Tale premessa appare essenziale per poter meglio valutare l'evoluzione di questo 

cammino e cercare di dare una possibile interpretazione antropologica a questo argomento.


La lettura, sotto una chiave storica, della dualità uomo/ donna, non può non tenere conto di questi aspetti.


Per fare un esempio che dia una visione realistica sull'argomento occorre capire  come e quando l'umanità abbia, realmente, iniziato un processo di analisi sul confronto dei ruoli.


Appare del tutto evidente che,  in questo senso, una vera e propria presa di coscienza possa essere fatta risalire dalla seconda metà del secolo scorso.

Questo vuol dire, se vogliamo parlare in termini temporali, che l'emancipazione del ruolo femminile è soltanto ai suoi albori.


Ed è dai contenuti di questa analisi che saremo in grado di valutare qual’è lo stato  attuale, di questo cambiamento e quali siano gli ostacoli che ne impediscono o ne rallentano il compimento.


La sfida che dobbiamo saper affrontare è infatti: “Quali sono i passi che ogni società dovrà compiere per riconoscere alla donna l'importanza del suo ruolo e stabilire,  così, dei criteri di crescita basata su principi paritetici?”


È chiaro che questo riequilibrio sociale, ormai irreversibile è però, strettamente legato a percorsi che sappiano trasmettere alle nuove generazioni dei nuovi modelli organizzativi a livello familiare, scolastico  e lavorativo.


Certamente è un cammino ancora lungo ma le società, soprattutto, quelle del mondo occidentale hanno, ormai, acquisito la,  necessaria, consapevolezza affinché tale processo venga completato.


In ultimo, ma solo per un discorso espositivo, va sottolineato, rispetto a qualsiasi altra motivazione, il bisogno, di ogni individuo, di supportare le proprie azioni, con sentimenti che sappiano, sempre, trasmettere validi principi etici e morali.


A supportare quest'ultimo aspetto un contributo con questa mia poesia scritta circa 30 anni fa "L'altra mia faccia".





 
 
 

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