Il senso di appartenenza
- pagineedaltro
- 29 mar
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Per poter definire il "senso di appartenenza" di una Nazione non è certamente sufficiente farne risalire i presupposti alla religione
Infatti, le tante rilevazioni, seppure interessanti da un punto di vista statistico, riportate nell'articolo, non sono sufficienti a determinare l'impatto che il sentimento religioso ha sui modi di vivere, indipendentemente, dai Paesi presi in considerazione.
C'è un aspetto, invero, che è difficilmente rilevabile soprattutto nelle moderne società occidentali, che potrebbe cambiare i valori espressi, che prende il nome di senso religioso.
Il senso religioso non esprime esattamente, il valore reale rispetto al credo di una determinata dottrina, ma di fatto ne rissume il significato nei comportamenti, nei modelli sociali che rappresentano, in larga parte, quel Paese.
Il sentimento religioso assorbe nei suoi contenuti gli elementi etico e morali di una collettività, costituendo, di fatto, i valori essenziali sui quali, questa, si fonda.
Il processo di secolarizzazione, infatti, ha ormai trasformato l'identità religiosa, legata ai suoi riti tradizionali, in un modus vivendi che "libera" l'individuo dai vincoli dettati dal dogma.
Processo questo, che ha comportato nel tempo, in presenza di una difficile situazione economica, una segmentazione delle classi sociali.
Situazione che ha spinto i ceti più bassi ad un graduale allontanamento dalla fede. Ceti che costituivano invece, in passato, la parte più solida del movimento religioso, soprattutto, in Italia.
In virtù di tali considerazioni, per poter definire, oggi, il senso di appartenenza, occorre necessariamente, tornare al passato.
A questo scopo, nulla può tornare più naturale che rileggere la nostra cultura millenaria. Rileggerla, vuol dire rinnovarla, riscoprirla, rivalutarla. Riscoprire il senso del passato, attraverso lo studio, attraverso la conoscenza, la riscoperta dei grandi uomini che hanno scritto quella Storia.
Si tratta di un processo che deve accompagnare ogni essere umano dalla sua nascita alla sua morte.
La cultura non ha un confine; non si finisce di imparare, nemmeno e soprattutto dopo una laurea.
Bisogna riportare l'interesse dei ragazzi verso il chi eravamo. Cosa abbiamo fatto. La storia, la letteratura, la geografia, le scienze sono discipline che indispensabili, affinché si possano "creare" adulti, capaci di dare valore alla loro Patria.
Questo è il solo "senso di appartenenza" che dovremmo saper ricostruire.
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